Paolo Monti e Modena / 1973-2023

una città nelle fotografie di Paolo Monti, cinquant'anni dopo

Fuori dal centro

Fuori dal centro, rilievo fotografico della periferia di Modena
999 immagini e 500 km camminando nella periferia della città di Modena

Fuori dal centro è un progetto fotografico realizzato da Francesco Fantoni nel 2021 sulla città di Modena. Sulla città fuori dal centro, appunto.

Francesco, architetto e fotografo con un'anima artigiana e una straordinaria sensibilità artistica, a fine gennaio 2021, quando ancora le città vivevano in un tempo sospeso a causa della pandemia causata dal virus SARS-CoV-2, ha cominciato a camminare.
"In quei giorni complicati sentivo un desiderio forte, quasi un bisogno fisico, di andare a rivedere e a ripopolare lo spazio pubblico e i luoghi dove vivo. L'ho fatto portando con me una macchina fotografica."

Fuori dal centro, rilievo fotografico della periferia di Modena

Con la sua Fuji x-e3 e un obiettivo Canon 35mm degli anni '60 in tasca ha camminato per oltre 500 km nella periferia della città, scattando 999 fotografie che, senza nessun processo di selezione in un'epoca in cui tutto invece è soggetto a revisione e cancellazione, restituiscono un'immagine unica e potentissima di Modena.

Fuori dal centro, rilievo fotografico della periferia di Modena

Il percorso fatto con queste camminate disegnato su una mappa sembra un fiore, ogni camminata un petalo che parte dal centro e torna in centro, tracciando dei movimenti che nella loro circolarità annullano la dicotomia centro-periferia e ridanno valore alla città intera, intesa come organismo complesso, unitario ma allo stesso tempo disomogeneo: "La città è un luogo disomogeneo, sia in termini di vita che di spazio pubblico. Camminando lo si capisce molto bene, sia per quanto riguarda la vita che vi scorre dentro che lo spazio pubblico. La vita nelle città sta dentro piccole aree dosconnesse l'una dall'altra, emerge in cose fragili e difficilmente afferrabili, nell'infraordinario usando la definizione di Perec. Lo spazio in cui questa vita si materializza è altrettanto disomogeneo e disgregato: è sempre più difficile distinguere quello pubblico da quello privato, con conseguenze che confondono e depotenziano le possibilità di utilizzare e relazionarsi con la città e i suoi spazi."

Fuori dal centro, rilievo fotografico della periferia di Modena

Il risultato delle lunghe camminate di Fantoni non è un lavoro di ricerca, "perchè non c'era nulla che stessi cercando veramente". Si tratta piuttosto in un certo senso di un'operazione che parte dallo spaesamento del suo autore e diventa un'opera di ritrovamento, guidata dal caso, dalla curiosità e da un camminare al tempo stesso metodico e disordinato, dal percorrere senza un progetto preciso le strade intorno al centro della città, lasciandosi portare in ogni luogo, anche e soprattutto in quelle strade e in quei quartieri apparentemente privi di motivi di attrazione.

Fuori dal centro, rilievo fotografico della periferia di Modena

Lo sguardo di Fantoni è uno sguardo che si ferma sui bordi e che mostra una città sfocata, come immersa in una nebbia magica che lava via l'abitudine e come per magia aiuta a vedere meglio, che svela pregiudizi geografici e riorienta lo sguardo là dove le nostre vite accadono quotidianamente. Si tratta di un lavoro artistico, che utilizza l'arte non solo per comprendere meglio quello che ci sta intorno, ma che è anche capace di generare domande e stimolare nuove possibilità di trasformazione del territorio. Un lavoro importante perché parlando della città fuori dal centro riesce a rimettere il cittadino al centro: senza mai fotografarli direttamente, Fantoni riesce infatti a imprimere nelle sue fotografie l'impronta vivissima dell'esistenza delle persone, facendoci sentire una fortissima nostalgia per gli abitanti che delle città sono l'essenza.

Fuori dal centro, rilievo fotografico della periferia di Modena

La genesi e l'esito dell'operazione di Fantoni sono naturalmente diversi da quelli di Paolo Monti nel 1973: non c'è la committenza pubblica che chiama a documentare il paesaggio della città, non c'è nessuna committenza che non siano desiderio e bisogno personali, e le 999 immagini a colori che ne risultano sono lontane dal rigore documentario asciutto e professionale delle stampe nel contrastato bianco e nero montiano.

Ciò nonostante non si può non sentire nelle fotografie di Francesco Fantoni una certa assonanza, una sorta di complementarità con lo spirito del lavoro di Monti: Il panorama che si presenta è anche in questo caso quello di una città sospesa (nel caso di Monti la sospensione era quella delle vacanze estive di massa, nelle immagini di Francesco è il vuoto del "distanziamento sociale" e delle imposizioni conseguenti al lockdown). C'è poi un aspetto legato al proprio camminare, al movimento del fotografo nella città, che in entrambi i casi non segue un percorso pianificato, ma si lascia andare ad un vagabondare al tempo stesso libero e sistematico, percorrendo i luoghi strada per strada, e fermando lo sguardo dove il racconto e il momento lo richiedono, quasi a formare un catalogo del paesaggio urbano che nel caso di Monti documenta la città all'interno dell'anello virtuale delle mura, mentre nel caso di Fantoni fissa lo sguardo sulla nuova città, quella dove la vita degli abitanti si è spostata in seguito alle trasformazioni intercorse nel tempo tra i due lavori.
Le immagini di Monti e quelle di Fantoni si parlano così in un dialogo complementare, separate nello spazio e nel tempo ma unite da uno sguardo amorevole, divertito e umile sulla città.

https://fuoridalcent.ro

Fuori dal centro, rilievo fotografico della periferia di Modena