Il progetto
Paolo Monti e Modena / 1973 – 2023 è un progetto a cavallo tra storia urbana e media arts volto a costruire relazioni inedite tra dimensione fisica e dimensione digitale della città.
Obiettivo del progetto è stimolare nuove modalità di fruizione del patrimonio culturale della città e coinvolgere anche un pubblico non specialistico, utilizzando nuovi linguaggi media arts per rendere vivo e dinamico il materiale d'archivio e aprire a nuove letture della città, costruendo un meccanismo generativo tra la memoria del passato, la visione del presente e la costruzione della città del futuro.
Partendo dall'idea di valorizzare il patrimonio culturale contenuto negli archivi della città, il progetto si concentra sul fondo Monti di proprietà del Comune di Modena e conservato presso la Biblioteca civica di arte e architettura Luigi Poletti, fondo composto da 1692 fotografie in bianco e nero cm 24x30 e 504 diapositive a colori frutto della campagna fotografica sul centro storico realizzata da Paolo Monti nell'agosto del 1973.
Il fondo Monti ha continuato a rappresentare per la città un elemento vivo del patrimonio culturale anche nel corso degli anni successivi, venendo ripreso e valorizzato in diverse forme nel corso degli anni, come ad esempio in occasione della mostra del 2013 "Pei soli pedoni", curata da Fausto Ferri, e forse anche per questo interesse rinnovato nel tempo costituisce un terreno ideale per mettere in campo e sperimentare nuove forme di rappresentazione e valorizzazione.
A cinquant'anni esatti dalla loro realizzazione, le immagini di Paolo Monti riemergono dall'archivio in forma nuova, offrendo alla città un'occasione di riscoperta di un paesaggio urbano e di un contesto sociale ormai fortemente trasformati, ma anche l'opportunità di aprire una riflessione e un confronto sul presente e sul futuro di una parte importante e fortemente identitaria della città.
La piattaforma digitale
Tutte le fotografie del fondo Monti, già in precedenza digitalizzate, sono state georeferenziate e pubblicate su questa piattaforma online che permette di visualizzarle sia da computer sia su apparecchiature portatili attraverso un'interfaccia dedicata, mentre si passeggia per il centro storico, con la possibilità di vedere com'era cinquant'anni fa, con lo stesso occhio, punto di vista, inquadratura utilizzati allora da Paolo Monti.
La piattaforma permette di navigare sia tra le 1692 fotografie in bianco e nero (identificate da un'icona azzurra) che tra le 504 diapositive a colori (icona verde), attraverso una mappa interattiva con la quale localizzare i punti di ripresa e la direzione della vista.
Questo strumento si pone l'obiettivo di costituire un’interfaccia portatile e agile, che permetta una fruizione più immediata rispetto alla ricerca tradizionale nell'archivio esistente e al tempo stesso un confronto diretto con il paesaggio urbano odierno del centro storico di Modena.
Le immagini sono consultabili e selezionabili in più modalità: per nome della strada e per rullino ad esempio, con la possibilità di costruire itinerari tematici o di ripercorrere fisicamente gli spostamenti del fotografo nella città a distanza di mezzo secolo.
Paesaggi a confronto: rifotografare Paolo Monti
Quando l'idea di questo progetto stava prendendo forma, è apparso chiaro che sarebbe stato utile trovare una forma per
andare a verificare cosa fosse avvenuto al centro storico di Modena nei cinquant'anni che ci separano dalla campagna fotografica di Paolo Monti.
Si trattava di aprire di nuovo uno spazio di esplorazione del paesaggio urbano del centro, con uno sguardo che potesse dialogare
a distanza con quello di chi aveva percorso le stesse strade ritraendo la città del 1973.
L'artista e fotografo Francesco Fantoni è apparso subito la persona giusta per condurre questa operazione, soprattutto
in virtù di una campagna fotografica da lui condotta nel periodo della pandemia di SARS-COVID sui quartieri della periferia della città,
in qualche modo complementare alla campagna di Monti, e raccolta in un progetto denominato 'Fuori dal Centro'.
Il risultato di questa operazione sono circa 120 immagini, selezionate in base ad alcuni criteri quali la permanenza o l’impermanenza di elementi del paesaggio urbano, per le quali la piattaforma dà la possibilità di vedere fianco a fianco le fotografie del 1973 e immagini contemporanee (contrassegnate sulla mappa da un'icona rossa), frutto della campagna selettiva di attualizzazione, condotta da Francesco Fantoni nel mese di agosto 2023, esattamente mezzo secolo dopo le fotografie di Monti, per avere condizioni di luce il più possibile simili a quelle di allora.
L'operazione, lontana dal voler essere una riproposizione mimetica delle immagini di Monti, nasce dal desiderio di stimolare attraverso il confronto del paesaggio urbano una riflessione sulle mutazioni della città e sulle possibili direzioni di sviluppo futuro. Le immagini dell'oggi sono realizzate con la ricerca dello stesso identico punto di ripresa di quelle del 1973 e, seppure pienamente nell'era della fotografia digitale, perseguendo una visione il più possibile sovrapponibile a quella di Monti per rigore dello sguardo e caratteristiche di ripresa, utilizzando quindi, ad esempio, la stessa ottica utilizzata da Paolo Monti nel 1973, l'obiettivo decentrabile 35mm, adattandola a una moderna camera digitale.
Rifotografare Paolo Monti ha significato anche camminare, percorrere la città, mettere i piedi sul campo sulle orme esatte di un maestro della fotografia, arrivando ad intuirne il rapporto con lo spazio urbano, con i muri e le strade di Modena, ricostruirne le intenzioni e il modus operandi, ed è stato un viaggio emozionante.
Una parte delle immagini di Paolo Monti messe a confronto col paesaggio contemporaneo ritratto da Francesco Fantoni sono raccolte in una mostra allestita nel chiostro della Biblioteca Delfini, in Corso Canalgrande 103, e visitabile dal 1 Dicembre 2023 al 1 Aprile 2024. →→